When half way through the journey of our life I found that I was in a gloomy wood, because the path which led aright was lost. And ah, how hard it is to say just what this wild and rough and stubborn woodland was, the very thought of which renews my fear!
So bitter ’t is, that death is little worse; but of the good to treat which there I found, I ’ll speak of what I else discovered there.

Dante Alighieri
Divina Commedia, Inferno, Canto I

The exhibition SEMITA LUMINIS curated by ISORROPIA HOMEGALLERY at
Luisa Catucci Gallery in Berlin, presents the work of the Italian painter Maurizio L’Altrella and the Italian sculptor Matteo Lucca.
In Latin “Semita Luminis” means Path of Light, intended both physical and metaphysical. Being both L’Altrella and Lucca strongly fascinated by archaic spiritual philosophies, the death-life cycle and its bond with sensuality, sexuality, and fertility – not as mere human necessities, but as philosophical concepts ruling the whole existence – the exhibition displays a series of works dwelling on existential matters, investigating the consciousness, without sparing its dark sides, but leading inevitably to a bright and light outlet.

The transience implicit in the material chosen by Matteo Lucca for his sculptures, the bread, even if treated to resist long in time, it is truly an homage to ephemerality, intended as perpetual creative process where nothing ends, but transforms, in the eternal dance of cosmic life and creation. A proper Heraclitan Panta Rhei.

The artist idea of creating by himself his material by mixing flour, salt and water, and the choice to center his work around the human figure, enriches Lucca’s work with the metaphorical symbol of Creation, with the artist investing the role of the Creator self, making the whole the process to be very close to a religious ritual.

The artist’s fascination for ancient Etruscan art and death rituals is quite evident in the aesthetic result of his work, even if the decorations the Etruscan used to enrich their tombs with, are substituted by the artist with the strong symbology bread gained in time, and its very high social, economic and humanistic significance, as to underline the intrinsic high value and potential of every human being.

Maurizio L’Altrella takes his Inspiration by the old Masters of Art History, and like Rubens he excels in the art of setting his figures in motion, questioning the infinite potential and possibilities of human mind, and its deep secrets and symbols. The color palette chosen by the Italian painter underlines his psychological explorations of the human mind, represented by the archetypical subjects of his paintings. Subjects that turn out to often be supernatural and spiritual beings, as best representation of the yearned spiritual growth that humanity gasp since the beginning of times. The romantic fear of facing the demons poisoning the existence, gets intertwined with the idealization of the archetypical figure, resulting in macabre paintings where the unsettling feeling caused by the exploration of the dark recesses of psychology becomes the real subject, as if Francis Bacon and Hery Fuseli decided to join forces in their attempt of depicting the soul’s conflicts in its metaphorical walk through a Semita Luminis.

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant’è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.

Dante Alighieri
Divina Commedia, Inferno, Canto I

La mostra SEMITA LUMINIS a cura della ISORROPIA HOMEGALLERY di Milano presso la Galleria Luisa Catucci di Berlino, presenta il lavoro del pittore italiano Maurizio L’Altrella e dello scultore italiano Matteo Lucca.
In latino “Semita Luminis” significa Sentiero della Luce, inteso sia fisicamente che metafisicamente. Essendo sia L’Altrella che Lucca fortemente affascinati dalle filosofie spirituali arcaiche, dal ciclo della vita della morte e dal suo legame con la sensualità, la sessualità e la fertilità – non come meri bisogni umani, ma come concetti filosofici che governano l’intera esistenza – la mostra presenta una serie di opere che si soffermano su questioni esistenziali, indagando in profondità nella coscienza umana, senza risparmiarne i lati oscuri, ma portando inevitabilmente ad uno sbocco luminoso.

La caducità implicita nel materiale scelto da Matteo Lucca per le sue sculture, il pane, anche se trattato per resistere a lungo nel tempo, è davvero un omaggio all’effimero, inteso come processo creativo perpetuo dove nulla finisce, ma si trasforma, nell’eterna danza della vita cosmica e della creazione. Un vero e proprio ​Panta Rei​ eracliteo.
L’idea dell’artista di creare da solo la sua materia mescolando farina, sale e acqua, e la scelta di concentrare il suo lavoro sulla figura umana, arricchisce l’opera del Lucca della simbologia metaforica della Creazione, dove l’artista investe il ruolo del Creatore stesso, rendendo l’intero pressoché un rituale religioso.

Il fascino dell’artista per l’arte antica etrusca e per i rituali della morte è evidente nel risultato estetico del suo lavoro, anche se le decorazioni con cui gli etruschi arricchiscono le loro tombe vengono sostituite dall’artista con la forte simbologia che il pane ha acquisito nel tempo, ed il suo altissimo significato sociale, economico e umanistico, a sottolineare l’intrinseco alto valore e le potenzialità di ogni essere umano.

Maurizio L’Altrella si ispira agli antichi Maestri della Storia dell’Arte, e come Rubens eccelle nell’arte dare un senso di moto alle sue immagini, mettendo in discussione leinfinite potenzialità e possibilità della mente umana ed i suoi profondi segreti e simboli. La tavolozza di colori scelta dal pittore italiano sottolinea le sue esplorazioni psicologiche, rappresentate dai soggetti archetipici dei suoi dipinti. Soggetti che si rivelano spesso come esseri soprannaturali e spirituali, migliore rappresentazione dell’agognata crescita spirituale che l’umanità anela fin dall’inizio dei tempi. La paura romantica di affrontare i demoni che avvelenano l’esistenza si intreccia con l’idealizzazione della figura archetipica, dando vita a dipinti macabri dove il sentimento inquietante causato dall’esplorazione degli oscuri recessi della psicologia diventa il vero soggetto, come se Francis Bacon e Hery Fuseli decidessero di unire le loro forze nel tentativo di rappresentare i conflitti dell’anima nella sua metaforica passeggiata attraverso un ​Semita Luminis.​